
“Zelosus” dal latino “Gelosia”. Un mix di emozioni e sentimenti
Brama, Desiderio, Fervore
Tutte accezioni positive di un sentimento definito tanto naturale e di antica origine, così come nella specie umana, come molti psicologi evoluzionisti hanno dimostrato, così come nella specie canina!
Non dimentichiamo Charles Darwin, il padre delle teorie evoluzioniste, che affermava come la presenza di un comportamento di gelosia rappresenta una fondamentale difesa istintiva della coppia: il mantenimento della coppia maschio-femmina è la garanzia per il successo riproduttivo della propria specie.
Ma allora perché il cane diventa “geloso” del proprietario, che appartiene ovviamente ad una specie diversa dalla sua?!
C’è un altro elemento fondamentale che si manifesta nell’animale, in particolar modo nel cane, che è sempre stato un animale abituato a vivere in branco: è il ruolo sociale rilevante che il cane attribuisce al suo proprietario o in ogni caso a colui che interagisce in maggior misura con lui. Il cane trae vantaggio dalla relazione con l’uomo fin dall’antichità, quando entrambi “capirono” che l’unione delle loro forze durante la caccia poteva essere utile ad entrambi. E’ chiaro che nei tempi odierni, non parliamo più di caccia, ma in ogni caso permane nell’animale quell’istinto di sopravvivenza che per forza di cose è legata alla presenza dell’uomo che lo rifornisce quotidianamente di cibo e quindi gli garantisce salute e benessere.
Chiamali scemi!!!!

Uno studio americano dell’Università di San Diego ha dimostrato per certo che i cani sono gelosi e in grado di mettere in atto una serie di comportamenti per allontanarlo da un rivale.
La ricerca ha preso in considerazione 36 cani appartenenti a diverse razze, età e sesso.
Inizialmente gli animali sono stati filmati direttamente nelle loro case, con delle telecamere nascoste, per osservare il loro normale comportamento nei confronti del loro proprietario (pet-owner).
Nella seconda fase, dopo qualche giorno, è stato chiesto ai proprietari di interagire costantemente con oggetti diversi: un cane di pezza tecnologico (in grado di emettere suoni e ricreare movimenti simil canini, come scodinzolare la coda, attraverso l’attivazione di un pulsante), un grosso oggetto inanimato, ed un libro sonoro.
Secondo voi quali sono stati i risultati della ricerca?
Indipendentemente dall’oggetto TUTTI i cani hanno tentato in maniera evidente di interporsi fisicamente tra il pet-owner e l’oggetto in questione.
Non solo, manifestazioni più marcate si sono avute nei confronti proprio del cane pupazzo: abbaiando ringhiando, evidenti segni di agitazione, spinte al proprietario e arrivando in alcuni casi ad estremi attacchi nei confronti dell’oggetto “rivale”.
E’ quindi evidente che il rapporto tra la famiglia umana, sia essa costituita da uno o più persone, ed il cane è in continuo e dinamico equilibrio che va considerato e gestito.
Da qui si evince e si consiglia a gran voce di chiedere sempre i pareri degli esperti (medici veterinari, medici comportamentalisti, educatori cinofili) quando si verificano situazioni in cui deve essere introdotto un nuovo soggetto in famiglia. Indipendentemente che sia un essere umano, vedi i casi in cui l’animale debba essere lasciato temporaneamente ad un pet sitter o l’arrivo di un bambino, sia la presenza temporanea o a lungo termine di un nuovo animale in casa. Uno specialista può garantire il giusto approccio alla situazione e stabilire le strategie necessarie ed efficaci per entrambi: proprietario e cane.
Dr. Amalia Allegro
Medico Veterinario